domenica 1 gennaio 2012

2012.

Agli idioti esoterici che credono che quest'anno sia l'ultimo auguro un pessimo anno: con l'ignoranza e la falsa informazione si può solo regredire. Preambolo dovuto.
E' interessante notare come certe cialtronerie, prive di ogni fondamento scientifico, riescano a dilagare ed espandersi con una rapidità invidiabile, mentre ricerche, invenzioni e anche solo notizie utili si muovono a stento sgomitando e raggiungendo solo un gruppo di pochi addetti ai lavori. Probabilmente un evento anche mirabile, se non fosse eclatante e spettacolare, non viene preso in considerazione dal volgo poichè costantemente in cerca dell'exploit che possa dargli luce tra i suoi simili. 
L'attenzione che ricerchiamo negli Altri ci dà valore. Se gli Altri non ci dessero importanza, noi non lo saremmo. Quindi la nostra vita sociale è costantemente alla ricerca di approvazione dagli Altri. E allora, visto che siamo così "altridipendenti" perchè non li valutiamo mai abbastanza questi Altri? Perchè ci appaiono sempre come inferiori, stupidi o inadeguati?
Ricordiamo sempre che ogni giorno anche noi siamo Altri per gli Altri.

Ieri il bel tramonto che si irradiava contro la città mi ha convinto a prendere l'auto e a fare un breve giro nelle campagne circostanti.
Sembra strano come si riesca a trovare subito qualcosa quando non la cerchiamo. E invece è ovvio: se fossimo concentrati a pensare "dove sarà quella cosa" non vedremmo altro che il luogo dove la troveremo. Se la troveremo.
Invece, se non cercassimo nulla, tutto quello che ci capita davanti potrebbe essere ciò che ci serve e che non sapevamo stessimo cercando.


In quella breve gita ho trovato un albero. Quello che vedete qui sopra. Normalmente gli alberi, per chi vive in città, sono una rottura di scatole quando devi parcheggiare, un bramato sussidio quando passeggi d'estate e, purtroppo, un vespasiano per cani in ogni momento.
Nonostante l'insolita limpidezza del cielo lombardo come sfondo, appena disturbato dalla foschia che saliva dal terreno in lontananza, esso appariva malinconico per via della sua nudità, ma anche forte grazie alla possanza data dall'altezza e dall'aprirsi dei rami inneggiando al cielo. A primavera risorgerà splendente di foglie verdi e, grazie ad esse, sembrerà ancora più imponente e la malinconia sarà cancellata dalla forza vitale che saprà trasmettere grazie a quel contorno colorato ondeggiante alla brezza. Pura poesia della natura.
Questo è ciò che vedo ora nella foto di quell'albero.

Tuttavia basta sportarsi di pochi metri e inquadrare il medesimo soggetto da un'altra angolazione per scoprire realtà inaspettate che possono stravolgere le sensazioni che percepiamo. La foto qui sotto toglie buona parte della poesia a causa della centrale tecnica che sorge a breve distanza, con i suoi tralicci, il deposito e il muro ampiamente deturpato da stupidi grafitari.
Ma l'albero è sempre lo stesso.


 

Quando inquadriamo qualcuno, facciamolo da più angolazioni. Scopriremo cose belle e brutte, ma potremmo anche cogliere la poesia che qualcuno ha dentro.

Ho appena pubblicato il primo capitolo di un nuovo racconto. Buona lettura.

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