martedì 25 dicembre 2012

Ho fatto un sogno...

...Ho sognato la tarda sera scendere fredda su di una città, una come tante.
Le vie deserte, ingombre qua e là di qualche cumulo di neve, portano a chiedersi "Dove sono tutti?" e basta alzare un po' lo sguardo per vedere tante finestre illuminate, dove allegre ombre svelano le figure degli abitanti e rassicurano il solitario passante.
Ogni balcone è addobbato con i più diversi motivi colorati e le strade brillano di tanti scintillii festosi che disegnano stelle, abeti e cascate di luci appoggiate sul buio della notte.
Questo buio però non spaventa nessuno. Questo è un buio sereno e atteso. Questo è il buio più splendente che ci sia!
Oltre i muri, nelle calde stanze di una casetta, un lettino di bimbo rimane in compagnia solo di teneri peluche, perché il suo ospite fisso è intento a chinare la testa sul suo cuscino portato per l'occasione sul divano, vicino ad un decoratissimo albero rilucente, mentre la mamma affettuosa copre l'insolito intruso con una morbida coperta.
Il sonno è tanto e gli occhietti, affaticati dall'interminabile giorno, spingono verso il basso le palpebre.
E quando, dopo una breve lotta, il piccolo ometto finalmente accetta la resa e gli occhi si chiudono sereni lì inizia la magia!
E' la magia più difficile che ci sia: portare gioia e felicità nei piccoli cuori, quelle fonti di preoccupazioni di oggi e gran sollievo di domani.
Ogni anno accade questa magia e anche se gli anni passano l'intensità del sentimento non è mai stanco o indisposto e...
...Beh! E' bello quando i sogni diventano realtà!

venerdì 14 dicembre 2012

Gli sgradevoli.

E' più di un mese che non scrivo nulla. Non per mancanza di idee, non perché non abbia nulla da dire, ma semplicemente perché ho traslocato e, sebbene non sia un ricco possidente, quei pochi beni di mia proprietà richiedono tempo. Luce, acqua, gas, smontaggio, rimontaggio e riordino del mobilio, le irrinunciabili pulizie e il tempo perso a cercare le cose quotidiane finite chissà dove. Ergo: niente blog.
Ora che il peggio è passato però la voce reclusa dentro me è sempre in agguato e sbotta insistentemente. Primo pensiero fra tutti: perché ho traslocato? Per allontarmi da una persona sgradevole.
Sgradevoli. Esistono parecchie persone sgradevoli. Essere sgradevole è un vizio. Poiché è difficile che le persone piacevoli possano esserlo. Potrebbe capitare una volta ogni tanto: anche chi è piacevole può avere la luna storta un giorno e magari, senza accorgersene, non salutarti. Ma è un caso e probabilmente non ti ha visto davvero. E se il giorno dopo glielo facessi notare quella si scusa anche.
Invece gli sgradevoli sono persone che sono sempre sgradevoli. Sono egoisti, privi del minimo senso dell'ospitalità, sempre attenti ai propri bisogni, desideri e necessità. Non si curano del prossimo che è pari ad un fastidioso ingombro se lo incontrassero sul marciapiede, un noioso interlocutore se avessero la necessità di chiedere qualcosa (per sé), un fastidio continuo se l'avessero davanti o dietro in auto. Questi sgradevoli egoisti non sono una categoria definita, non sono cioè giovani o anziani, donne o uomini, colti o ignoranti. Essi sono un gruppo etereogeneo che non tollera il contatto con gli altri se non in situazioni dalle quali possono cogliere benefici.
Ogni giorno incontro persone sgradevoli. Quelli di oggi sono: una ragazza di vent'anni circa che, uscita dal portone con l'auto, la ferma sul marciapiede per dare un occhiata all'sms ricevuto e anche per rispondere bloccando così il passaggio ai pedoni; una "cara amica" che alla mia richiesta di prestarmi un oggetto inutile per lei anziché andarmelo a prendere (al piano di sopra) mi invita a "servirmi da me" nonostante fossi più che coperto sull'uscio poiché in procinto di rientrare a casa mia dopo essere giunto da lei per farle un favore; un cialtrone di commerciante che fa offerte da strozzino convinto che io fossi disperato e accettassi la metà del valore per acquistare un mio oggetto; un automobilista al quale ho concesso di passare prima di me in un incrocio difficile sebbene avessi la precedenza e questo, evidentemente per ringraziarmi, si è piazzato davanti a 30 all'ora creando intralcio al traffico e una notevole coda; un interlocutore telefonico che non solo non accetta l'idea di poter essere in torto, ma nemmeno vuole ascoltare la motivazione per cui potrebbe esserlo.
Ora visto che chiunque può essere una persona sgradevole, non è questione di cultura, razza o età, ma di un carattere antisociale e che crea disagio a tutti gli altri, facciamo un'autovalutazione per scoprire se potessimo essere noi sgradevoli. Se sì sappiate che è un difetto da debellare. Un po' come i violenti: come ho già detto altre volte... io, i violenti, li ammazzerei tutti.
Undici giorni a Natale...